La grafologia oggi è una professione riconosciuta

La Grafologia è stata riconosciuta come professione a tutti gli effetti. Leggi l'articolo "Grafologia come professione riconosciuta" nel menù in basso a destra...

sabato 28 ottobre 2017

Incontro alla scoperta della Grafologia-Comune di Sedrina


Un ringraziamento al Comune di Sedrina e a tutte le persone che sono intervenute alla serata, portando interesse, curiosità, la propria esperienza e il proprio vissuto, è stata una bellissima esperienza.

https://www.facebook.com/comune.sedrina.bg.it/posts/717634305027584


lunedì 10 luglio 2017

Intervista a Roberta Cupiccia- www. puntografologia.it



Ciao a tutti.
In questo post, con grande piacere, ospito l’intervista a Roberta Cupiccia, grafologa e responsabile del sito www.puntografologia.it: un punto di incontro flessibile e volto all’interdisciplinarietà, uno spazio ricco, innovativo e aperto tra grafologia e… dintorni. 

1.       Ciao Roberta, innanzitutto benvenuta nel mio blog. È un piacere poter ospitare una collega che si dedica con grande passione e professionalità alla diffusione scientifica della grafologia.
Grazie Andrea. Apprezzo moltissimo la descrizione che hai redatto per il portale. È proprio così! Il mio intento è quello di promuovere la grafologia soprattutto nell’ambito scientifico e le sue potenzialità nel supportare altre discipline limitrofe. Sono stai svolti diversi ed interessanti lavori di ricerca a tal riguardo, ma hanno avuto scarsa divulgazione e conseguentemente nessun riconoscimento sociale. Per ovviare a questa problematica ho pensato che poteva essere interessante promuovere la disciplina grafologica attraverso il web e, nello specifico, attraverso i social espressione caratteristica della società interconnessa in cui viviamo.
2.       Raccontaci un po’ di te…
Ho iniziato a Lavorare nel 1999 con il boom di internet presso un Internet Provider dove mi insegnarono il linguaggio HTML utile per progettare siti, allora solo all’inizio, ed altri strumenti di programmazione informatica. Dopo poco sono stata assunta da una società del settore ricoprendo il ruolo di responsabile del settore web e, successivamente di programmatrice, gestione procedure web, mainframe, data-base, calcolo metrico del software... insomma un po’ tutto! Mentre avveniva questo mi sono laureata in Scienze dell’Educazione [2005] con indirizzo di “Esperta nei processi formativi”. Una formazione trasversale di cui, solo negli ultimi anni, ne ho colto l’estrema ricchezza non solo contenutistica, ma soprattutto metodologica in quanto la trasversalità delle competenze mi agevola il poter cogliere le similitudini e le interconnessioni nei vari campi in cui mi muovo.

3.       Come nasce la passione per la grafologia e cosa ti ha portato ad intraprendere questo percorso di studi?
Nel 2005 mentre frequentavo un Master di “Gestione Risorse Umane” ebbi la fortuna di seguire una lezione della dott.ssa Fiorentini (Psicologa del lavoro e Grafologa) dove accennò alla grafologia mettendola in relazione con il concetto di leadership dei manager. Mi interessò subito l’argomento e decisi di seguire il corso di Grafologia Francese presso il Ce.s.Graf di Roma, diplomandomi nel 2010 con la prof.ssa Angela Mele. Mi sono iscritta poi all’AGI (Associazione Grafologica Italiana) e ho iniziato a seguire i diversi seminari di formazione continua, soprattutto in ambito aziendale e psicologico, integrando questa specifica competenza, sia con la partecipazione a vari eventi, anche di crescita personale, presso associazioni del settore e scuole di psicologia sia seguendo seminari promossi dall’Istituto Internazionale Girolamo Moretti di Urbino, l’Arigraf di Roma, …
4.       Oggi gestisci un sito di grafologia con un approccio integrato e aperto alla multidisciplinarietà, vuoi parlarci di questa esperienza?
Nel 2013 mi è stata data l’opportunità di poter gestire un portale dove si sarebbero raccolte notizie ed eventi di grafologia. L’idea è partita da uno psicologo, il dr. Maurizio Bottino, che ha avuto la temerarietà di progettare questi contenitori (esistono anche altri portali analoghi a quello di Grafologia: Eventi in psicologia, Counseling,…) per dare spazio e visibilità ad una disciplina un po’ di nicchia. La passione per il suo lavoro e la capacità di guardare oltre l’orizzonte mi hanno coinvolto, ed eccomi qui! Il portale è pensato come comunità on line: di fatto stiamo creando delle community on line che sono fondamentali per poter condividere le informazioni e la conoscenza. Esse sono caratterizzate da utenti interessati a confrontarsi e a mettere in comune esperienze e risorse ed il risvolto educativo è evidente: se intendo approfondire un concetto o desidero ricevere un’informazione, mi rivolgo a chi mi può aiutare (perché magari più esperto) e lo inserisco nella mia rete. A mia volta anch’io, se sono a conoscenza di un’informazione, sarò ben disposto a condividerla con la mia cerchia, sia professionale che amicale con la consapevolezza che la multidisciplinarietà è sì una caratteristica insita nelle community, ma è anche una modalità culturale di approccio al sapere. “È dovere di chi sa condividere il sapere”: un motto in cui crediamo e che, ne siamo certi, contribuirà ad innescare nuove frontiere per l’informazione e per la ricerca.

5.       Ringraziandoti ti pongo un’ultima domanda: quali sono i progetti per il futuro?
Il portale si sta definendo sempre di più come una community di formazione. La formula dei webinar è una strada che stiamo percorrendo e crediamo che sia un’opportunità per i grafologi apprendere anche da altri professionisti con i vantaggi di una formazione contenutisticamente eterogenea e svolta a distanza. Ovviamente la diffusione della Grafologia in spazi che non siano solo per gli addetti ai lavori. Attualmente mi sto incentrando sulle tematiche del Social Media Marketing al fine di acquisire competenze utili per la promozione del portale. Le ultime novità che arrivano da FB sono molto interessanti: si potranno gestire gruppi specifici nelle community, raggruppare per interesse gli utenti che vivono le community, ottimizzare servizi e formazione mirati per gruppi specifici… L’intento rimane quello di offrire uno strumento che possa favorire la diffusione di una Grafologia epistemologicamente coerente e strutturata il cui fine è, per quanto le attiene, il miglioramento della qualità di vita delle persone.  Ancora grazie a te per l’opportunità che mi ha dato di poter parlare delle nostre attività a favore della Grafologia. A presto e ti aspetto per un webinar!

Bene cari lettori, spero l’intervista vi sia piaciuta, prima di salutarvi vi invito a visitare il sito www.puntografologia.it, in cui potrete conoscere la grafologia sotto differenti punti di vista, leggere articoli di esperti grafologi professionisti, essere aggiornati su eventi, novità e recensione di libri!

martedì 30 maggio 2017

Grafologia e cromoterapia


E' uscita la mia nuova opera: Grafologia e cromoterapia -Edizioni Cerchio della Luna




In questo libro faremo un affascinante viaggio che permetterà di conoscere meglio te stesso e gli altri, attraverso la correlazione della scienza grafologica e delle proprietà psicologiche e terapeutiche dei colori.
Il libro è suddiviso in tre parti:
nella prima avrai modo di approcciarti alla grafologia e capire molti aspetti della tua personalità;
nella seconda potrai conoscere l’affascinante mondo del linguaggio dei colori e la loro raffinata influenza sulla psiche e sul corpo;
nella terza ed ultima parte grafologia e colori sono messi in relazione, mostrandone lo stretto legame.
Attraverso il test grafologico potrai rilevare quali sono i tuoi bisogni in un determinato momento, e come la conoscenza dell’influsso dei colori possa influire sul sentirti meglio e, di conseguenza, sollecitarti a scegliere il colore più congeniale per quel determinato frangente. Correlando questi due specifici linguaggi potrai capire meglio come stai e quali sono le tue esigenze e stati d’animo attraverso la grafologia e ricorrere ai colori per consolidare, migliorare o ripristinare l' equilibrio.

domenica 14 maggio 2017

Il test dell’albero: un caso su gemelli omozigoti



Con grande piacere ho accolto la richiesta di analizzare i disegni da parte di due fratelli gemelli omozigoti che mi hanno contattato  incuriositi ed entusiasti da questa esperienza: Sandro e Michele hanno 32 anni. E’ vero che i fratelli gemelli omozigoti sono uguali in tutto? E’ interessante notare come pur condividendo lo stesso patrimonio genetico, vissuto nello stesso ambiente familiare essi si differenzino notevolmente nella percezione soggettiva della realtà. In questo post, senza entrare nel dettaglio del caso, faremo qualche riflessione che spero troverete interessante. La consegna è stata quella di disegnare un albero, ecco i rispettivi elaborati: il primo di Sandro e il secondo di Michele.





Procederemo con una breve analisi dei singoli disegni e termineremo con una correlazione, utilizzerò la metodologia di analisi e indagine grafologica.

L’albero di Sandro

Osserviamo macroscopicamente che Sandro ha scelto di disegnare direttamente con una biro ad inchiostro nero fluido, ha utilizzato il foglio in verticale, il tratto è ripassato e ritoccato con la presenza di ombre.  


Da questi elementi iniziali emerge che Sandro è un uomo sensibile e delicato, utilizza infatti una penna ad inchiostro scorrevole, di colore nero dona una certa incisività ma apparente e non di fondo, esternamente desidera mostrarsi forte e sicuro, una difesa per non mostrare agli altri le proprie fragilità. Il tratto ineguale e le ombre esprimono ansia e preoccupazione, il foglio tenuto in verticale espressione di razionalizzazione che tende a prevalere sulla libera manifestazione di sentimenti ed emozioni, conferma ciò anche il non avere colorato il disegno. Procedendo all’analisi ne valuteremo i motivi e le constestualizzeremo.  
Proseguiamo con l’analisi dello spazio attraverso il simbolismo spaziale e osserviamo quali elementi vengono raffigurati e in che zona del foglio: l’albero (l’Io, dunque Sandro), si colloca nella parte sinistra che sappiamo simbolicamente correlato con il materno; sulla destra, che sappiamo essere collegato al paterno abbiamo una staccionata e un tronchetto reciso con un ramo con foglie. Da questa ulteriore analisi emerge un Io in dinamica con il materno a cui è ancora particolarmente legato e un rapporto con il paterno non semplice (staccionata e tronchetto reciso con foglie). Osserviamo inoltre che il disegno si sviluppa in verticale, per dire in parole povere l’albero è molto alto e con un aspetto rigido: anche questi elementi ci confermano che Sandro è un uomo razionale, orgoglioso, idealista e con un Super-Io che tende a prevalere nella personalità rendendolo inflessibile (simbolismo spaziale dell’alto).





Procediamo ora all’analisi microscopica degli elementi, cominciamo con l’albero: ricordo che esso secondo le leggi grafologiche viene diviso in tra parti: zona bassa quella delle radici (legata alla Madre Terra, all’Es, agli istinti, ci informa sul legame con il materno), la zona media quella del tronco (in relazione alla struttura dell’Io) e quella superiore la chioma (in relazione alla socialità, al paterno e al Super-io).




Le radici: osserviamo che sono in numero di 4, proprio come i componenti della famiglia, esse esprimo i legami con le figure di riferimento e in particolare permettono di capire il rapporto con il materno, figura importantissima per la crescita del bambino sia sul piano fisico che dei bisogni affettivi ed emotivi. Essa è la base sicura su cui si struttura la sicurezza e la fiducia sia verso se stessi che nei confronti degli altri e della vita.

Abbiamo una prima radice molto lunga a sinistra essa rappresenta la madre, ad essa è attaccata una seconda radice quasi come un embrione, si tratta di Sandro, segue una terza radice che è il fratello Michele e infine sulla destra una quarta radice che è il padre. La radice materna è molto lunga e appuntita esprime una madre trattenente, iperprotettiva e ansiosa che non permette al figlio di distaccarsi, ciò viene espresso anche dalla radice di Sandro che è attaccata a quella del materno, la terza radice ovvero il fratello viene distanziato sia da lui che dalla madre, viene percepito come più autonomo. Osservate anche che la triade mamma/fratelli espressa dalla tre radici possiede un’ombreggiatura sottostante segno di ansia e preoccupazione. La quarta radice ovvero il padre viene posta lontano: Sergio percepisce il paterno come distante dalla triade e anche sotto ad esso viene posta un’ombra segnale di frustrazione nel rapporto con il paterno.




Analizziamo il tronco: esso rappresenta l’Io di Sergio, è molto alto ed ha un tratto discontinuo, sono presenti increspature sulla superficie, ed ha un aspetto verticale e rigido. Questi elementi evidenziano un  Io rigido, preoccupato e con dei conflitti non ancora risolti con le figure di riferimento (materno e paterno), che condizionano anche nell’età ormai adulta. A conferma di ciò sulla sinistra (che rappresenta il passato, le origini, il materno) abbiamo un tronchetto reciso con foglie che cadono, esprimendo problematiche irrisolte con il materno e tristezza (l e foglie sono sempre nella dinamica materna sulla parte sinistra). 




 
Valutiamo la chioma: osserviamo che essa ha una forma schiacciata, è più larga che alta, questo evidenzia un Super-io  che schiaccia l’Io, che lo soffoca, Sergio si sente sotto pressione e sotto stress, ed i rapporti sociali ne risentono, è in forte tensione. La chioma ha anche un aspetto rigido ed esprime un senso di staticità e vuoto.





Osserviamo ora la parte destra: abbiamo un recinto e un tronchetto reciso con delle foglioline. Sergio vive un momento di isolamento nei confronti delle relazioni sociali e del Tu, il recinto –palizzata esprime il suo senso di solitudine, va anche notato che questo elemento ha una direzione verso l’alto, dunque in relazione al paterno, si evidenzia un conflitto, una distanza emotiva percepita rispetto al padre. Il tronchetto reciso sulla destra è posto quasi isolato dal resto, si tratta di un vissuto di sofferenza (con il materno percepito come trattenente e con il paterno percepito come distante emotivamente) da cui Sandro prende le distanze. Sul tronchetto si osserva anche un piccolo ramo con foglie, esprime il bisogno di Sandro di avere rapporto sociali più “verdi”, desidera riuscire a sbloccarsi e germogliare emotivamente, proprio come il suo ramo.







L’albero di Michele

Osserviamo macroscopicamente che Michele ha scelto di disegnare direttamente con una matita, ha utilizzato il foglio in orizzontale, il tratto è fluido e dolce.
Da questi elementi iniziali deduciamo che Michele come il fratello è un uomo sensibile e amabile, utilizza infatti una matita e un tratto dolce, si adatta facilmente e predilige  le relazioni e l’affettività rispetto alla ragione. Anche Michele non colora il disegno: è segno di tristezza. 

Osserviamo il disegno con il simbolismo spaziale: abbiamo un albero al centro e sulla destra un sole con due nuvole. L’albero in centro esprime un Io radicato nel qui ed ora, notiamo che la parte sinistra del foglio viene lasciata vuota Michele “fugge” dal passato, ne prende le distanze e per compensazione si dirige sulla destra (osservate l’inclinazione dell’albero), nei rapporti sociali egli richiede attenzioni e manifestazioni di aggetto, riconoscimento. Il vuoto sulla sinistra ci fa ipotizzare un rapporto con il materno difficile: rispetto al fratello Michele ha reagito proiettandosi fuori, nei rapporti sociali, senza chiudersi, cercando di sganciarsi dal materno trattenente e ansioso. Notiamo che mancano le radici, egli  ha cercato di recidere il rapporto simbiotico con il materno.







Osserviamo la parte centrale: il tronco,  il suo Io, ci racconta la distanza che ha voluto prendere dal materno per poter crescere e diventare autonomo (distanza dalla parte sinistra del foglio) , non senza però ansia e preoccupazione (il tronco dell’albero è ombreggiato e vi è una macchia bianca non colorata). Il tronco è orientato a destra: Michele ha bisogno di contatti, ama le novità, l’autonomia, la corresponsione affettiva. E’ un uomo passionale, attento all’altro, ama la tenerezza ed il romanticismo, desidera fare tanti progetti per il futuro, ma qualcosa lo trattiene dal sentirsi sicuro di sé e di procedere attivamente. Infatti se osservate la parte destra del foglio è piuttosto vuota, il prevalere del bianco manifesta ansia per il futuro e insicurezza nel procedere (la destra in grafologia è collegata al futuro, ai progetti, ai contatti con gli altri, all’autonomia, al paterno). 

Analizziamo i rami: essi sono in numero di quattro come i componenti della famiglia: il primo ramo a sinistra più grosso è la madre, poi abbiamo il fratello come secondo ramo, il terzo rappresenta Michele e il quarto distanziato è il padre. Anche in questo caso viene espressa la dinamica triade madre/figli distaccata dal paterno percepito come distante: la madre ha la forma di un ramo grosso, il padre sottile e distante.





Osserviamo la chioma: Essa ha u gesto morbido ed è orientata a destra, Michele è una persona socievole ed estroversa, ama i rapporti e comunicare, ricerca il contatto con il Tu, nonostante le paure lo frenino e la sua sicurezza non sia salda, ciò lo porta a dubitare di se stesso e a dipendere affettivamente.






Un ultimo elemento è il sole: che simbolicamente è legato al paterno, esso come archetipo è una figura che aiuta il bambino a trovare sicurezza in sé, e fa da ponte offrendosi come modello. Nel disegno di Michele il sole è ombreggiato e vi sono due nuvole, anch’esse con ombre: il paterno è vissuto come distante emotivamente, non ha saputo riscaldare e dare energia, trasmettere la forza necessaria per rendere il figlio autonomo e sicuro. Inclinandosi verso la destra con l’albero e enfatizzando il sole Michele esprime la ricerca del paterno perché lo ha percepito emotivamente distante e per una mancata identificazione con esso.







Comparazione tra il disegno di Sergio e quello di Michele

Concludendo possiamo osservare che pur essendo gemelli omozigoti i due fratelli hanno reagito allo stesso ambiente in modi differenti, manifestando però le stesse problematiche. In entrambi i disegni infatti emerge un temperamento sensibile e delicato, un materno trattenente e ansioso e un padre percepito come distante, abbiamo nei due soggetti segni di tristezza, difficoltà nell’autonomia e nella sicurezza. Essi però hanno una struttura di personalità differente: Sergio è ancora attaccato al materno e con la ragione soffoca le emozioni e i sentimenti, diventando orgoglioso e ipercompensando un sentimento di sfiducia in se con un albero alto ed elevato, rigido. Michele vive un conflitto ha cercato di staccasi dal materno compensando nel sociale, ricercando nei rapporti attenzioni e cure, nonostante le paure e la sfiducia in se stesso. Lo fa  attraverso un albero inclinato a destra ma con ampi spazi a sinistra (fuga dal passato) e a destra (sfiducia in se e timore per il futuro). Sergio lotta con la ragione, Michele con l’affettività.