Con grande piacere ho accolto la
richiesta di analizzare i disegni da parte di due fratelli gemelli omozigoti
che mi hanno contattato incuriositi ed
entusiasti da questa esperienza: Sandro e Michele hanno 32 anni. E’ vero che i
fratelli gemelli omozigoti sono uguali in tutto? E’ interessante notare come
pur condividendo lo stesso patrimonio genetico, vissuto nello stesso ambiente
familiare essi si differenzino notevolmente nella percezione soggettiva della
realtà. In questo post, senza entrare nel dettaglio del caso, faremo qualche
riflessione che spero troverete interessante. La consegna è stata quella di disegnare
un albero, ecco i rispettivi elaborati: il primo di Sandro e il secondo di
Michele.
Procederemo con una breve analisi
dei singoli disegni e termineremo con una correlazione, utilizzerò la
metodologia di analisi e indagine grafologica.
L’albero
di Sandro
Osserviamo macroscopicamente che Sandro
ha scelto di disegnare direttamente con una biro ad inchiostro nero fluido, ha
utilizzato il foglio in verticale, il tratto è ripassato e ritoccato con la
presenza di ombre.
Da questi
elementi iniziali emerge che Sandro è un uomo sensibile e delicato, utilizza
infatti una penna ad inchiostro scorrevole, di colore nero dona una certa
incisività ma apparente e non di fondo, esternamente desidera mostrarsi forte e
sicuro, una difesa per non mostrare agli altri le proprie fragilità. Il tratto
ineguale e le ombre esprimono ansia e preoccupazione, il foglio tenuto in
verticale espressione di razionalizzazione che tende a prevalere sulla libera
manifestazione di sentimenti ed emozioni, conferma ciò anche il non avere
colorato il disegno. Procedendo all’analisi ne valuteremo i motivi e le
constestualizzeremo.
Proseguiamo
con l’analisi dello spazio attraverso il simbolismo spaziale e osserviamo quali
elementi vengono raffigurati e in che zona del foglio: l’albero (l’Io, dunque Sandro),
si colloca nella parte sinistra che
sappiamo simbolicamente correlato con il materno; sulla destra, che sappiamo essere collegato al paterno abbiamo una
staccionata e un tronchetto reciso con un ramo con foglie. Da questa ulteriore analisi
emerge un Io in dinamica con il materno a cui è ancora particolarmente legato e
un rapporto con il paterno non semplice (staccionata e tronchetto reciso con
foglie). Osserviamo inoltre che il
disegno si sviluppa in verticale, per dire in parole povere l’albero è molto
alto e con un aspetto rigido: anche
questi elementi ci confermano che Sandro è un uomo razionale, orgoglioso,
idealista e con un Super-Io che tende a prevalere nella personalità rendendolo inflessibile
(simbolismo spaziale dell’alto).
Procediamo ora
all’analisi microscopica degli
elementi, cominciamo con l’albero: ricordo che esso secondo le leggi grafologiche
viene diviso in tra parti: zona bassa
quella delle radici (legata alla Madre Terra, all’Es, agli istinti, ci informa
sul legame con il materno), la zona
media quella del tronco (in relazione alla struttura dell’Io) e quella superiore la chioma (in relazione alla
socialità, al paterno e al Super-io).
Le radici: osserviamo che sono in numero di 4,
proprio come i componenti della famiglia, esse esprimo i legami con le figure
di riferimento e in particolare permettono di capire il rapporto con il
materno, figura importantissima per la crescita del bambino sia sul piano
fisico che dei bisogni affettivi ed emotivi. Essa è la base sicura su cui si
struttura la sicurezza e la fiducia sia verso se stessi che nei confronti degli
altri e della vita.
Abbiamo una prima
radice molto lunga a sinistra essa rappresenta
la madre, ad essa è attaccata una seconda radice quasi come un embrione, si
tratta di Sandro, segue una terza
radice che è il fratello Michele e
infine sulla destra una quarta radice che è il padre. La radice materna è molto lunga e appuntita esprime una
madre trattenente, iperprotettiva e ansiosa che non permette al figlio di distaccarsi,
ciò viene espresso anche dalla radice di Sandro che è attaccata a quella del
materno, la terza radice ovvero il fratello viene distanziato sia da lui che
dalla madre, viene percepito come più autonomo. Osservate anche che la triade
mamma/fratelli espressa dalla tre radici possiede un’ombreggiatura sottostante
segno di ansia e preoccupazione. La quarta radice ovvero il padre viene posta
lontano: Sergio percepisce il paterno come distante dalla triade e anche sotto
ad esso viene posta un’ombra segnale di frustrazione nel rapporto con il
paterno.
Analizziamo il tronco: esso rappresenta l’Io di
Sergio, è molto alto ed ha un tratto discontinuo, sono presenti increspature
sulla superficie, ed ha un aspetto verticale e rigido. Questi elementi
evidenziano un Io rigido, preoccupato e
con dei conflitti non ancora risolti con le figure di riferimento (materno e
paterno), che condizionano anche nell’età ormai adulta. A conferma di ciò sulla
sinistra (che rappresenta il passato, le origini, il materno) abbiamo un
tronchetto reciso con foglie che cadono, esprimendo problematiche irrisolte con
il materno e tristezza (l e foglie sono sempre nella dinamica materna sulla
parte sinistra).
Valutiamo la chioma: osserviamo che essa ha una
forma schiacciata, è più larga che alta, questo evidenzia un Super-io che schiaccia l’Io, che lo soffoca, Sergio si
sente sotto pressione e sotto stress, ed i rapporti sociali ne risentono, è in
forte tensione. La chioma ha anche un aspetto rigido ed esprime un senso di
staticità e vuoto.
Osserviamo
ora la parte destra: abbiamo un recinto e un tronchetto reciso con delle
foglioline. Sergio vive un momento di isolamento nei confronti delle relazioni
sociali e del Tu, il recinto –palizzata esprime il suo senso di solitudine, va
anche notato che questo elemento ha una direzione verso l’alto, dunque in
relazione al paterno, si evidenzia un conflitto, una distanza emotiva percepita
rispetto al padre. Il tronchetto reciso sulla destra è posto quasi isolato dal
resto, si tratta di un vissuto di sofferenza (con il materno percepito come
trattenente e con il paterno percepito come distante emotivamente) da cui Sandro
prende le distanze. Sul tronchetto si osserva anche un piccolo ramo con foglie,
esprime il bisogno di Sandro di avere rapporto sociali più “verdi”, desidera
riuscire a sbloccarsi e germogliare emotivamente, proprio come il suo ramo.
L’albero
di Michele
Osserviamo
macroscopicamente che Michele ha scelto di disegnare direttamente con una matita,
ha utilizzato il foglio in orizzontale, il tratto è fluido e dolce.
Da questi
elementi iniziali deduciamo che Michele come il fratello è un uomo sensibile e amabile,
utilizza infatti una matita e un tratto dolce, si adatta facilmente e predilige
le relazioni e l’affettività rispetto
alla ragione. Anche Michele non colora il disegno: è segno di tristezza.
Osserviamo il disegno con il simbolismo
spaziale: abbiamo un albero al centro
e sulla destra un sole con due
nuvole. L’albero in centro esprime un Io radicato nel qui ed ora, notiamo che
la parte sinistra del foglio viene lasciata vuota Michele “fugge” dal passato,
ne prende le distanze e per compensazione si dirige sulla destra (osservate l’inclinazione
dell’albero), nei rapporti sociali egli richiede attenzioni e manifestazioni di
aggetto, riconoscimento. Il vuoto sulla sinistra ci fa ipotizzare un rapporto
con il materno difficile: rispetto al fratello Michele ha reagito proiettandosi
fuori, nei rapporti sociali, senza chiudersi, cercando di sganciarsi dal
materno trattenente e ansioso. Notiamo che mancano le radici, egli ha cercato di recidere il rapporto simbiotico
con il materno.
Osserviamo la
parte centrale: il tronco, il
suo Io, ci racconta la distanza che ha voluto prendere dal materno per poter
crescere e diventare autonomo (distanza dalla parte sinistra del foglio) , non
senza però ansia e preoccupazione (il tronco dell’albero è ombreggiato e vi è
una macchia bianca non colorata). Il tronco è orientato a destra: Michele ha
bisogno di contatti, ama le novità, l’autonomia, la corresponsione affettiva. E’
un uomo passionale, attento all’altro, ama la tenerezza ed il romanticismo,
desidera fare tanti progetti per il futuro, ma qualcosa lo trattiene dal
sentirsi sicuro di sé e di procedere attivamente. Infatti se osservate la parte
destra del foglio è piuttosto vuota, il prevalere del bianco manifesta ansia
per il futuro e insicurezza nel procedere (la destra in grafologia è collegata
al futuro, ai progetti, ai contatti con gli altri, all’autonomia, al paterno).
Analizziamo i
rami: essi sono in numero di quattro come i componenti della
famiglia: il primo ramo a sinistra più grosso è la madre, poi abbiamo il
fratello come secondo ramo, il terzo rappresenta Michele e il quarto
distanziato è il padre. Anche in questo caso viene espressa la dinamica triade
madre/figli distaccata dal paterno percepito come distante: la madre ha la
forma di un ramo grosso, il padre sottile e distante.
Osserviamo la chioma: Essa ha u
gesto morbido ed è orientata a destra, Michele è una persona socievole ed
estroversa, ama i rapporti e comunicare, ricerca il contatto con il Tu,
nonostante le paure lo frenino e la sua sicurezza non sia salda, ciò lo porta a
dubitare di se stesso e a dipendere affettivamente.
Un ultimo elemento è il sole: che
simbolicamente è legato al paterno, esso come archetipo è una figura che aiuta
il bambino a trovare sicurezza in sé, e fa da ponte offrendosi come modello.
Nel disegno di Michele il sole è ombreggiato e vi sono due nuvole, anch’esse
con ombre: il paterno è vissuto come distante emotivamente, non ha saputo
riscaldare e dare energia, trasmettere la forza necessaria per rendere il
figlio autonomo e sicuro. Inclinandosi verso la destra con l’albero e
enfatizzando il sole Michele esprime la ricerca del paterno perché lo ha
percepito emotivamente distante e per una mancata identificazione con esso.
Comparazione
tra il disegno di Sergio e quello di Michele
Concludendo
possiamo osservare che pur essendo gemelli omozigoti i due fratelli hanno
reagito allo stesso ambiente in modi differenti, manifestando però le stesse
problematiche. In entrambi i disegni infatti emerge un temperamento sensibile e
delicato, un materno trattenente e ansioso e un padre percepito come distante, abbiamo
nei due soggetti segni di tristezza, difficoltà nell’autonomia e nella
sicurezza. Essi però hanno una struttura di personalità differente: Sergio è
ancora attaccato al materno e con la ragione soffoca le emozioni e i
sentimenti, diventando orgoglioso e ipercompensando un sentimento di sfiducia
in se con un albero alto ed elevato, rigido. Michele vive un conflitto ha
cercato di staccasi dal materno compensando nel sociale, ricercando nei
rapporti attenzioni e cure, nonostante le paure e la sfiducia in se stesso. Lo
fa attraverso un albero inclinato a
destra ma con ampi spazi a sinistra (fuga dal passato) e a destra (sfiducia in
se e timore per il futuro). Sergio lotta con la ragione, Michele con l’affettività.