La grafologia oggi è una professione riconosciuta

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Cenni di storia della grafologia


Fin dai tempi più antichi e remoti è sempre stata viva la domanda sulla relazione esistente tra scrittura e personalità. Perché una grafia è diversa da un’altra? Perché essa può modificarsi nel tempo? Oggi sappiamo che la grafia è un gesto neurofisiologico piuttosto complesso e che coinvolge tutto il nostro essere, sia fisico, intellettivo che psichico. La nostra costituzione muscolare, ossea, endocrinologica ed anatomo-fisiologica in generale, cosi come la nostra parte psichica ed intellettiva fatta di emozioni, sentimenti, pensieri, rendono unico il nostro gesto grafico e lo influenzano. Il nostro cervello memorizza tutto ciò che percepiamo, sentiamo, viviamo e tutti questi contenuti vengono trascritti, proprio come un elettroencefalogramma, nella grafia. Fino a qualche anno fa la Grafologia non era riconosciuta come scienza, piuttosto conosciuta, dalla maggioranza, come un gioco o un’arte divinatoria per azzeccare qualcosa sulla personalità . Oggi ne è riconosciuta la validità scientifica grazie al contributo di tutte le Scuole ed Università che hanno permesso di continuare la strada tracciata da grandi grafologi del passato. Pochi sanno che la Grafologia è nata ed è stata studiata da grandi scienziati e medici, i quali hanno cercato con grande serietà e professionalità, di migliorarne la validità. Vediamo insieme brevemente quale è stato il percorso che la grafologia ha affrontato. Già in India e nella Cina, cosi come nella Grecia antica sono stati ritrovati importanti testi relativi al rapporto esistente tra la grafia e la personalità. Nel XVII secolo Camillo Baldi pubblica il suo primo lavoro: "Come da una lettera missiva si conoscono la natura e le qualità dello scrivente" , a seguito il teologo Lavater studiando la fisiognomica esprime le prime leggi che regolano la Grafologia, la quale si comincia a discostare dall’empirismo per acquisire maggiore scientificità.La grande svolta avviene in Francia per opera dell’abate Michon (1806-1881), egli da vita al termine "Grafologia" e crea un primo metodo sistematico, regolato da leggi molto precise: “Système de graphologie” (1875) e “Méthode pratique de graphologie” (1878).Egli può essere considerato il padre della Grafologia, il suo limite però fu quello di considerare i segni grafologici come fissi anziché dinamici, egli faceva corrispondere ad ogni segno grafologico dei significati precisi statici. L’essere umano invece è un’insieme di elementi dinamici ed interdipendenti, il grande merito fu quello di organizzare per la prima volta un lavoro serio sulla Grafologia.La Grafologia fa un ulteriore passo in avanti in Francia con J. Crèpieux- Jamin, discepolo di Michon, il quale riprendendo in mano il lavoro del caposcuola elaborò un sistema Grafologico basato sul dinamismo dei segni grafologici, riflesso del dinamismo umano. Ad ogni segno grafologico, egli attribuisce molteplici significati che vanno visti e determinati nel singolo contesto grafico In seguito agli studi ed alle pubblicazioni scientifiche di J. Crèpieux- Jamin si aprirono le porte agli studi della Grafologia, con la nascita di diverse Scuole, caratterizzate da un proprio metodo ma basate tutte sulla ricerca di criteri di scientificità.Maurice Periot, docente di fisiologia neuromuscolare, portò un notevole contributo potando le proprie ricerche di neurofisiologia del gesto grafico, cosi come gli studi di Rudolph Pophal (1893-1966) neurologo e grafologo tedesco. In Germania, Ludwig Klages, filosofo, psicologo e caratterologo studia ed approfondisce la grafologia portando un grande contributo nella scuola Grafologica tedesca. Di notevole importanza fu o svizzero Max Pulver . (1889-1952), a lui si deve anche la geniale scoperta del simbolismo grafico, base imprenscindibile attuale di oggi in ogni Scuola Grafologica. Max Pulver si laurea in filosofia, dedicandosi successivamente agli studi di grafologia e psicologia . Negli anni trenta insegna Grafologia all’Istituto di psicologia applicata di Zurigo. Pulver spiega ed approfondisce il significato delle “tre dimensioni” della grafia: il movimento verticale, il movimento orizzontale e la profondità. Egli è l’iniziatore degli studi della relazione esistente tra Grafologia e Psicanalisi, affermando come l’lnconscio che si manifesta attraverso simboli come il sogno, si esprima anche simbolicamente attraverso la grafia. In Spagna la grafologia trova sviluppo grazie alla figura della grafologa Matilde Ras. Ma in particolare rilevanti furono gli studi di augusto Vels.In Inghilterra la figura di spicco fu Robert Saudek (1880-1935) il quale si dedicò in particolare alla misurazione meccanica dei movimenti scrittori e della relazione con la velocità grafica. La psicologa Ania Teillard (1889-1978) è una figura importantissima, in seguito agli studi con lo psicologo Jung, diventa allieva di Klages, entra in contatto con Pulver, Saudek e Crépieux-Jamin. La sua formazione grafologica dunque è piuttosto ampia ed interdisciplinare. Con la sua opera “L’anima e la scrittura”, spalanca una grande porta per gli studi tra Grafologia, psicologia e psicanalisi. In Italia l’abate Girolamo Moretti (1879-1963) fonda il sistema grafologico italiano, portando la grafologia italiana a livelli elevati. Altra figura italiana di spicco e valore fu Marco Marchesan (1899- 1991), il quale denomina il suo metodo Psicologia della Scrittura, il termine Grafologia assume un significato più idoneo all’indagine della psiche umana. E’ importante sottolineare che, come accade per le altre scienze, anche in Grafologia, ci sono Scuole di pensiero diverse che hanno un proprio metodo e protocollo. Negli ultimi tempi i Grafologi di ogni Scuola, pur mantenendo la propria impostazione, si sono aperti all’integrazione, cosi importante per la crescita di questa scienza affascinante.

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