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giovedì 14 marzo 2013

La personalità e i meccanismi di difesa-sesta parte

I meccanismi di difesa primari

Rimozione: è il meccanismo di difesa a cui Freud dedicò più tempo, consiste nell'allontanare dalla coscienza fatti, eventi, desideri, pensieri, emozioni, che risultano incompatibili con il mondo esterno e con il Super-Io, chiudendoli nell'Inconscio .

Il ritiro: Eccessivamente stimolato e bombardato da richieste il bambino si addormenta per allontanarsi da una realtà sentita come opprimente e frustrante. In negativo tale meccanismo in età adulta allontana la persona dalla partecipazione attiva alla soluzione dei problemi, il soggetto si ritira in se stesso chiudendo ogni porta con il mondo circostante ed evitando di mettersi in gioco. In positivo esso è un fuga psicologica e fisica dalla realtà che non viene però distorta ma se ne prendono le distanze.

La negazione: consiste nel negare una realtà oggettiva anche dinnanzi a fatti evidenti e concreti, in tal modo si affrontano le cose spiacevoli rifiutando di accettare che accadano ed esistano.
Ad esempio una persona che si rifiuta di fare una visita medica perché teme di avere esito negativo, oppure il negare che un genitore sia violento, il negare di essere tossicomani, alcoolisti, etc…

Il pensiero onnipotente: sentirsi il centro dell'universo e non accettare l'esistenza degli altri ed il fatto che essi agiscono in maniera indipendente, è segno di pensiero soggettivo ed egocentrico. Questo pensiero predispone a non riconoscere i propri limiti e responsabilità, viene minato l'interscambio paritetico a favore del rapporto soggettivistico in cui la persona pensa e ragiona come se tutti fossero come ella stessa. Non c'è distinzione tra Io e Tu, la persona non comprende che il mondo non va sempre come ella desidera o pensa.

L'idealizzazione: attraverso l'idealizzazione la persona scansa dalla coscienza ricordi ed emozioni spiacevoli mantenendo solamente gli aspetti positivi. Ad esempio un bambino che pensa che i genitori siano infallibili e perfetti, in grado di proteggerlo sempre da tutti i pericoli sono quelle persone che credono che tutto sia bello e tutti siano buoni, con una visione infantile e fabulistica della vita. Ancora un esempio quando un genitore muore e si è spinti a ricordare solamente le cose belle del defunto e allontanare la visione completa e reale.

La svalutazione: è l'opposto dell'idealizzazione, indica atteggiamenti di svalutazione al fine da rendere una situazione, oggetto o persona innocua per favorire la propri autostima e fiducia e per nascondere dei sensi di inferiorità. Esempio arriva sul lavoro una persona nuova che secondo noi compie errori molto grossi ed anziché valorizzare ciò che fa la svalutiamo.

La proiezione: significa attribuire ad altri ( persone, fatti o situazioni) ciò che rifiutiamo di noi stessi, è una modalità per deresponsabilizzarsi. Esempio non è colpa mia se sono stato lasciato è colpa della mia partner che è stata cattiva e mi ha trattato male. Ancora non è colpa mia se vado male a scuola ma è colpa dei professori che sono intolleranti e severi; ancora un bambino che se la prende con il tavolo contro il quale a ha sbattuto, attribuisce ad esso la colpa del suo male;

L'introiezione: viceversa dalla proiezione significa considerare proveniente dall'interno qualcosa che è in realtà proveniente esterno, significa attribuirsi degli atteggiamenti e pensieri che in realtà non sono propri ma che sono giunti dall'esterno. Questo porta a colpevolizzarsi.
Esempio una persona che si dice che è severa e si colpevolizza per questo quando in realtà tale atteggiamento o pensiero è stato introiettato perché appreso dai propri genitori. Significa fare propri atteggiamenti, comportamenti affettivi ed intellettivi che appartengono ai genitori e che abbiamo registrato.

La scissione dell'Io: divisione in due parti dell'Io per cui si mostrano solamente le parti buone all'esterno e quelle ritenute più cattive vengono nascoste o agite di nascosto. Ciò deriva da pregiudizi e giudizi severi provenienti dall'esterno che hanno portato la persona a nascondere parti di sé e mostrarsi un bravo ragazzo. Separazione degli aspetti buoni e degli aspetti cattivi.

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