Il processo di maturazione e
sviluppo della personalità attraverso le fasi psico-sessuali descritte da
Freud.
Secondo la
teoria psicoanalitica lo sviluppo della personalità avviene attraverso il
superamento di alcuni stadi psico-sessuali, ad essi sono legate alcune zone
fisiche denominate zone erogene. Le zone erogene sono delle parti fisiche che
se stimolate creano sensazioni piacevoli. Nel corso della sua ricerca sulla
psiche umana, Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale in 5 fasi:
- Fase orale
- Fase anale
- Fase fallica
- Fase di latenza
- Fase genitale
L'importanza
di questa nuova teoria di Freud è stata soprattutto nello scoprire che esiste
anche una sessualità nel bambino e che si sviluppa seguendo delle fasi: gesti e
movimenti che magari possono sembrarci strani o banali rappresentano invece un
modo di vivere la sessualità.
Freud teorizza che il bambino ricerca un piacere puro legato a mero soddisfacimento fisico e non finalizzato alla procreazione ed alla riproduzione, e lo fa attraverso la stimolazione di vari organi chiamati zone erogene. Il bambino è facilitato in questo processo lipidico dall'assenza di un Super Io forte , quindi dalla mancanza della censura e dei limiti morali.
Freud teorizza che il bambino ricerca un piacere puro legato a mero soddisfacimento fisico e non finalizzato alla procreazione ed alla riproduzione, e lo fa attraverso la stimolazione di vari organi chiamati zone erogene. Il bambino è facilitato in questo processo lipidico dall'assenza di un Super Io forte , quindi dalla mancanza della censura e dei limiti morali.
- Il primo stadio pulsionale va dalla nascita ai 18 mesi ed è chiamato stadio orale poiché la zona che viene maggiormente stimolata è la bocca. Il bambino succhia dal seno, e trova questo piacevole e rassicurante, per riperpetuare questo piacere psicologico e sessuale utilizza la stessa modalità: succhia il proprio pollice, il ciuccio, i giocattoli, mette in bocca ogni cosa poiché essa è la zona che in questa fase sente come maggiormente stimolante. La bocca in questa fase diventa il ponte di tramite che lo lega alla realtà circostante: tramite la fese orale, il bambino distingue gli oggetti diversi da sé e comincia a capire cosa sono. Le fissazioni adulte legate a questa fase sono dette fissazioni orali, esse hanno un elemento in comune: l'attaccamento dell'individuo a comportamenti che coinvolgono la zona della bocca (fumare, bere, succhiare o alimentarsi).Dal punto di vista comportamentale l'individuo adulto fissato alla fase orale può diventare incline al vittimismo e ad alcune dipendenze (fumo e alcool), oppure può sviluppare una personalità ironica o provocatoria.
La bocca è la
zona con il quale il bambino entra in contatto con la madre per essere nutrito,
attraverso il seno, egli succhia dal capezzolo ed in alcuni casi può anche
mordere lo stesso. Un trauma in questa fase o delle frustrazioni legate al
divezzamento ed allo svezzamento, possono rendere "orali" i tratti
del carattere, quindi fissare la persona su alcuni atteggiamenti in età
adulta. L'orale tende ad avere comportamenti legati a tutto ciò che è relativo
alla bocca, egli fagocita, ingerisce ogni cosa, cerca nutrimento fisico ed
affettivo dall'ambiente circostante poiché non si sente saturo. È come se
avesse sempre fame , una fame psichica e un senso di incompletezza. La
fissazione orale porta avidità: nell'avere ed accumulare, avidità nel leggere o
collezionare, nell'avere e consumare rapporti, nell'assumere sostanze e
nutrirsi, ( anche assumere integratori alimentari per sentirsi saturo), nel
bere. La fissazione allo stadio orale porta a mordere,a sputare, ad avere
atteggiamenti sprezzanti oppure desiderio di dominare nelle situazioni.
L'oralità porta in generale dipendenza nelle relazioni e in alcuni casi
passività.
- Lo stadio anale dai 18 mesi ai tre anni, inizia con l'acquisizione del controllo sfinterico. Con la defecazione il bambino sperimenta il piacere associato di espellere o trattenere le feci , diventa un atto che il bambino può controllare e può decidere se dare o ricevere. Trattenere o lasciare andare le feci gli permette di sperimentare di controllo sul mondo esterno: defecare assume il significato di dono e generosità o di accumulo ed ostilità. Il bambino, in questo periodo, impara a sviluppare l'autostima e l'autonomia dal volere dei genitori.
È necessario
essere ponderati nell'elogiare questo atto poiché in caso di eccessiva
gratificazione nella fase anale, il bambino tenderà a defecare in posti non
idonei e, crescendo, potrà sviluppare una personalità testarda, individualista,
schizotimica, disadattata e disorganizzata. Nel caso contrario tratterrà le
feci a dispetto dell'educazione severa ricevuta e svilupperà una personalità
precisa, spinta alla perfezione verso se e gli altri, esigente, meticolosa,
ostinata ed organizzata. Il tipo anale è generalmente reattivo, ostile, tende
all'isolamento affettivo, è avaro, diffidente, pungente.
- Il passaggio successivo alla fase fallica dai tre ai cinque anni è caratterizzato dalla masturbazione legate all'interesse per la zona genitale. L'attenzione e l'interesse sia del maschio che della femmina per gli organi genitali produce oltre un singolo piacere anche un confronto che rende chiara l'esistenza di differenze sessuali anatomiche tra maschi e femmine. In questa fase in bambini sono molto curiosi sulle differenze fisiche.
- Nella fase edipica intorno al quinto anno, il bambino sperimenta sentimenti d'amore per entrambi i genitori: il genitore del sesso opposto viene investito soprattutto da cariche libidiche, mentre quello dello stesso sesso di appartenenza viene preso come modello di identificazione e percepito dunque come rivale. Il bambino prova sentimenti di attaccamento e di amore verso la madre mentre percepisce il padre come ostile e quindi entra il conflitto con lui, viceversa per la femmina. L'eccitazione sessuale nei confronti del genitori del sesso opposto è una fase delicata perché crea nel bambino forti sentimenti di colpa e la paura di essere punito dal genitore dello stesso sesso (la famosa angoscia di castrazione). In questo modo il bambino rinuncia al genitore verso il quale prova sentimenti di amore e si identifica con il genitore dello stesso sesso, superando il conflitto e la competizione sperimentati e superando il complesso edipico. Il bambino modifica il suo sentimento di ostilità in ammirazione e inizia a vedere il padre come un modello nel quale identificarsi. Le conflittuali dinamiche edipiche portano alla maturazione della personalità che si identifica con la differenziazione: il bambino acquisisce in concetto della triangolarità, cioè si distacca dai modelli genitoriali per trovare se stesso, contrapponendosi alla coppia genitoriale. In questa fase è necessario che il bambino venga riconosciuto e rinforzato nel suo modo di essere unico e diverso dalla madre e dal padre. In questo periodo si sviluppano il Complesso di Edipo nei maschi, il Complesso di Elettra nelle femmine ed il Super Io.
Freud era dell'idea che in questa fase si sviluppassero l'omosessualità, ma fissazione in questo stadio può anche portare asessualità o ambiguità, promiscuità, amoralità.
- Alla fase edipica succede il periodo della latenza che va dai 6 anni ai 10-11 anni circa, caratterizzata da una tranquillità ed un assopimento istintuale. Le pulsioni lipidiche vengono in parte rimosse in parte sublimate: l'interesse si concentra per gli amici, gli hobby, gli studi, la scuola, etc. La pulsione sessuale vive in balia della moralità e vergogna, per questo posposta. L'energia viene liberata ed investita non più su pulsioni lipidiche ma a livello sociale ed intellettuale. In questa fase i bambini, di entrambi i sessi, concentrano il proprio impegno nell'apprendimento scolastico. La rimozione dell'interesse psicosessuale per l'altro sesso porta alla formazione di gruppi di bambini dello stesso sesso. Il gruppo rappresenta un importante momento di transizione dalla famiglia verso il mondo esterno, esso è una specie di ponte a cavallo tra le due dimensioni. In questo periodo il bambino è alla ricerca di modelli extrafamiliari: un insegnante, un cantante, un attore, con cui identificarsi.
La maturazione
psicologica e fisica legata alla pubertà rappresenta il passaggio alla fase
genitale, caratterizzata dalla ricomparsa degli impulsi sessuali rimossi nella
fase precedente. In questa fase tutte le pulsioni precedenti (orale, anale,
fallica) si uniscono ma non più per soddisfacimento in autoerotismo come nella
fase fallica o come ricerca del piacere, bensì per la ricerca di un oggetto che
conduce lentamente alla sessualità adulta.
Secondo
questa teoria se un individuo ha vissuto e superato tutte le fasi sarà in grado
di avere una vita psicosessuale equilibrata, nel caso contrario se ci saranno
stati traumi e la persona si sarà fissata ad uno stadio, saranno presenti dei
disturbi e delle difficoltà non solo nell'ambito sessuale ma anche affettivo,
fisico, emotivo, intellettivo e psichico.
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