Breve ritratto grafologico di
Michael Jackson
a cura di Andrea Pietro Cattaneo
Consulente grafologo
Consulente tecnico giudiziario
Due firme differenti di Michael
Jackson
Il "Re del Pop", dall’aspetto
ambiguo, inquietante e misterioso,
vissuto tra spettacolari scandali ed eccentricità viene, in questa breve analisi grafologica, spogliato
della veste di idolo e riportato ad una
dimensione reale per coglierne alcuni tratti salienti. Sotto alla veste del “Re
del Pop” si ritrova Michael, un uomo rannicchiato
in se stesso, pieno di paure, che lotta tra i dubbi e insicurezze, una natura
in conflitto tra il desiderio di piacere e di corresponsione e quello di auto
protezione, vittima del proprio passato.
Secondo alcuni grafologi la lettera “M” costituita
da tre gambette permette di comprendere il rapporto: Io (prima gambetta) – Tu
(seconda gambetta) - Gli Altri (terza gambetta). Il primo tratto ascendente
dell’iniziale “M” nel nome è di dimensione ridotta rispetto al secondo tratto,
che risulta decisamente più alto. Questo aspetto grafico segnala che l’artista riteneva
gli altri più importanti di se stesso e che nell’ambiente egli ricercava sicurezza
e conferme al proprio valore. L’iniziale vergata con questa modalità mette in
luce che l’artista provava un sentimento di inferiorità, ipercompensato con
atteggiamenti di eccentricità e grandiosità nei confronti dell’ambiente,
quest’ultimo aspetto viene espresso anche dalla differenza tra le iniziali
artistiche e ampie e abbellite con il resto della firma che è di calibro
piccolo e ineguale.
Altezza del corpo letterale piccola e ineguale
La lettera M del nome termina con un
tratto che scende estendendosi verso il basso
evidenziando la determinazione (data dall’asta retta e marcata) ma anche
la stanchezza psichica e fisica che questa lotta di riconoscimento provocava
nell’artista, la dipendenza dal giudizio, dalle recensioni e dalle opinioni
degli altri crea in lui tensione.
Le aste delle lettere sono rette ed allungate a
significare quando il Super-Io fosse prevalente caratterizzando un temperamento
forte e resistente quanto rigido e inflessibile. Le linee verticali sono moti
grafici che rappresentano il desiderio di porre uno sbarramento, una linea di
demarcazione netta tra vita privata e vita pubblica, mettendo in evidenza un
conflitto interiore irrisolto.
Questo aspetto, insieme ad alcune
angolosità presenti nel tratto soprattutto in zona superiore delle lettere
mette in evidenza la fragilità di fronte alle critiche e ai richiami.
Alla lettera “M” segue uno stacco
che parla di riflessione, una personalità che prima di agire pensa, soffocando
gli impulsi e le passioni presenti nella sua personalità, con i quali vive un
rapporto conflittuale. Il gesto finale del nome ha un movimento di ritorno a sinistra vistoso che avvolge il nome, esso ha
duplice valenza: rappresenta il freno che l’artista s’ impone sugli slanci
passionali e il desiderio di ritrovare tranquillità e calore in se stesso,
lontano da ovazioni e applausi. L’ Io si auto protegge contro attacchi
inaspettati, ha bisogno del mondo esterno ma allo stesso tempo lo teme.
La lettera “J” nel nome è
caratterizzata da un’asta prolungata in alto e in basso ed è staccata dal resto
del nome, a significare l’oscillazione
tra momenti di idealizzazione della propria immagine ad altrettanti di
sconforto e disperazione profondi, il suo Io è isolato in se stesso e pieno di
dubbi. La “J” in alcune firme termina
con un abbellimento nella zona inferiore e questo mette in luce il desiderio di
imporsi e affermarsi con grande personalizzazione ed estro creativo nel
concreto.
Il resto
del nome è scritto in modo sciolto e variabile nelle altezze indice di velocità,
voglia di fare, vivacità e curiosità. La sensibilità l’emozione colorano la forte volontà che
possiede e che lo spinge a dare sempre il meglio ed essere esigente con se
stesso.
Questa volontà è in contrasto con la
fragilità di fondo legata al senso di inferiorità, l’artista ha desiderio di
bene apparire nella realtà, dissimula il suo orgoglio e l’egoismo con atti di
grande generosità (calibro piccolo, aste rette sopra media, pressione forte,
disuguaglianza nell’altezza del corpo letterale gesto aggraziato e curvilineo).
La firma dalle lettere iniziali ampie e cosi ricca di variabilità nelle altezze
grafiche esprime il grande senso estetico che Michael Jackson possedeva,
attraverso l’arte egli ha cercato compensazione alla frustrazioni subite
durante l’infanzia, pertanto il senso estetico ha tratti di narcisismo. Le
lettere iniziali del nome e del cognome grandi ed ampie rispetto al resto del
nome e del cognome, esprimono il disagio che vissuto verso il mondo paterno,
una paternità sentita lontana, inavvicinabile, mancante. Sfida la vita cercando
di essere sempre migliore con tenacia e volontà per arrivare intimamente a raggiungere il padre e sentirsi
riconosciuto. La firma di Michael Jackson dunque evidenzia una dualità tra
modalità introversive con note di timidezza e
altre di protagonismo ed
esibizionismo, connotate da desiderio di piacere e di apparire (calibro piccolo
con iniziali ampollose ed elaborate).
Questi aspetti sono rinforzati all’analisi di un’altra
firma dell’artista: i segni cardine sono l’ascendenza, l’ampollosità dei gesti
esageratamente grandi e dilatati che sfociano in spavalderia, rappresentando lo
sforzo di compensazione per convalidare il proprio valore. Il tratto è sempre
deciso e mette in luce il grande potenziale energetico che aveva a disposizione
e la predisposizione a reggere le frustrazioni e gestire la fama.
Se la firma, simbolo della veste con
cui vogliamo apparire all’esterno mette in evidenza nell’artista l’ipertrofia
del senso dell’Io, la scrittura simbolo
dell’individualità esprime la forza e l’energia creativa che lo spinge a creare,
ma anche la razionalità e la timidezza
di fondo.
Si tratta di una personalità di natura affettiva
e desiderosa di contatti, arricchita da una buona emotività. Tale realtà trova
freno nel controllo razionale che egli
pone su di sé e nel bisogno di analisi che lo porta a momenti di grande
isolamento affettivo. L’instabilità umorale non facilita l’apertura spontanea e
l’analisi crea dubbi che rallentano l’espansione (intozzata secondo modo,
pendente, staccata, mantiene il rigo
sotto media). Il tratto grafico ritmato e pesante rappresenta la volontà e il
desiderio di concretizzare trasformando
gli impulsi in arte creativa, l’Es diviene fonte di creatività, si arricchisce
di fantasia, di capacità di sorprendere e creare negli altri suggestione.
E’ una personalità energica ed impaziente di realizzare i propri progetti, ha bisogno di esprimere la sua energia e di utilizzarla, se non trova riscontro allora tende a deprimersi e isolarsi in se stesso (energia, intozzata primo modo media, tratto grafico grosso, allunghi inferiori sopra media, asole inferiori dilatate). L’Io oscilla tra momenti di entusiasmo e momenti di scoraggiamento, tra un sentimento dell’Io di potenza a sensi di vuoto interiore. Questa instabilità nella sicurezza e nell’identità crea momenti di confusione affettiva ed intellettiva, portandolo talvolta a sperimentare difficoltà nel passare dal pensiero all’azione (calibro instabile, spadiforme, confusa, intozzata secondo modo). Ha profondità intellettiva ma non sempre riesce ad interscambiare in maniera paritetica con gli altri, ha bisogno di tempo e di fiducia per legarsi a qualcuno e per aprire la porta di accesso alla propria sera personale, teme il giudizio, le critiche e lo sbaglio. Ha percepito l’ambiente di crescita come esproprio affettivo e non si è sentito riconosciuto, queste ferite interiori le compensa ricercando l’affermazione e compensando nel sociale (alcune angolosità, instabilità nella triplice larghezza, staccata, ricci del nascondimento). Il ritmo interiore ricco di istintualità viene vissuto con tensione e preoccupazione che portano l’Io al controllo e all’inibizione. La spontaneità viene limitata cercando di porre sotto controllo gli impulsi questo crea conflittualità interiori che promuovono un disordine interiore e che inficiano la capacità di procedere in maniera lineare con logica e continuità. L’Io interiore non è sereno ma conflittuale poiché turbato dalla lotta interiore tra impulso e ragione.
E’ una personalità energica ed impaziente di realizzare i propri progetti, ha bisogno di esprimere la sua energia e di utilizzarla, se non trova riscontro allora tende a deprimersi e isolarsi in se stesso (energia, intozzata primo modo media, tratto grafico grosso, allunghi inferiori sopra media, asole inferiori dilatate). L’Io oscilla tra momenti di entusiasmo e momenti di scoraggiamento, tra un sentimento dell’Io di potenza a sensi di vuoto interiore. Questa instabilità nella sicurezza e nell’identità crea momenti di confusione affettiva ed intellettiva, portandolo talvolta a sperimentare difficoltà nel passare dal pensiero all’azione (calibro instabile, spadiforme, confusa, intozzata secondo modo). Ha profondità intellettiva ma non sempre riesce ad interscambiare in maniera paritetica con gli altri, ha bisogno di tempo e di fiducia per legarsi a qualcuno e per aprire la porta di accesso alla propria sera personale, teme il giudizio, le critiche e lo sbaglio. Ha percepito l’ambiente di crescita come esproprio affettivo e non si è sentito riconosciuto, queste ferite interiori le compensa ricercando l’affermazione e compensando nel sociale (alcune angolosità, instabilità nella triplice larghezza, staccata, ricci del nascondimento). Il ritmo interiore ricco di istintualità viene vissuto con tensione e preoccupazione che portano l’Io al controllo e all’inibizione. La spontaneità viene limitata cercando di porre sotto controllo gli impulsi questo crea conflittualità interiori che promuovono un disordine interiore e che inficiano la capacità di procedere in maniera lineare con logica e continuità. L’Io interiore non è sereno ma conflittuale poiché turbato dalla lotta interiore tra impulso e ragione.
Le immagini delle firme sono tratte da:
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://thedanceronthemoon.files.wordpress.com/2012/02/mjs.png&imgrefurl=http://thedanceronthemoon.wordpress.com/tag/lady-oscar/page/2/&h=599&w=609&sz=31&tbnid=-BbgzZBg-DRxjM:&tbnh=90&tbnw=92&zoom=1&usg=__nkcAVanJFnXbDp5E0Ut6AxO5sL8=&docid=bnQnZwvUdH83uM&sa=X&ei=0cVtUf_JAumI4ATM6YDQCA&ved=0CEAQ9QEwAQ&dur=2032
Ciao Andrea ottima analisi sia questa che quella di Dalì. Sono analisi da leggere, rileggere, e conservare. Sulla quale trovare fonte di ispirazione e riflessione.
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